Tovel Tuena Glare


Partenza: parcheggio più vicino al lago di Tovel, una lastra di ghiaccio e l'ultimo posto auto libero, circa 1190 mt slm



Quest’uscita è il "piano B" scattato dopo aver realizzato che la galleria di Terres era chiusa per la stagione invernale.
Pianificando di raggiungere la quota massima di 1200 metri, avevo lasciato a casa i ramponcini da ghiaccio.


Su due piedi, consultando le ottime Trekkart sul cellulare, decido di riprendere l’auto e di arrivare a Tovel; da lì (consultando la mappa) mi ricavo alcune opzioni:


- il SAT314 porta alla Flavona, esperienza già fatta

- il SAT339 sale dal lago in direzione EST verso malga Termoncello, circa 650 mt di salita => però, stando alla mappa, sembrerebbe essere tutto un reverson (e infatti "sul campo" si conferma visivamente che il versante è ombroso)

- il SAT309 si arrampica sul versante opposto raggiungendo malga Tuena che è a quota 1740

Quindi vada per quest'ultimo, monto in auto e vado a Tovel.


Tovel che si conferma imbucato nella stretta valletta, neve ghiacciata e ombra. Mi stupisce che, per la stagione, ci sia un viavai sostenuto: gente coi cani, coi passeggini, gente vestita da città, auto di tutti i tipi. Boh, il lago sarà di moda o più probabilmente pensavano ci battesse il sole.

Il primo albergo è al sole (01), costeggio il sentiero lungolago superando anche il piccolo ristoro Orso Bruno fino al ben visibile bivio (02); da qui sulla destra si inizia a salire con poca pendenza, superata un’intersezione e un divieto (stanga), ecco la deviazione per il sentiero (03): la stradina proseguirebbe (nella poca neve credo di scorgere qualche impronta di scarponi in discesa).


Puntualizzo in quanto quella stradina costituirà il focus dell'escursione.


Il sentiero sale con pendenza più decisa, inizialmente in faggeta con poche chiazze di neve residua, poi aumentando la quota il bosco vira alle conifere e sul tracciato si trovano neve schiacciata, qualche tratto scivoloso di ghiaccio.
Il sole che filtra fra i rami aiuta a non sentire il freddo, le numerose impronte di chi è già passato cancellano eventuali problemi di orientamento.

Sbuco nei pascoli ed ecco gli edifici (04).

Ottima esposizione, alcune persone prendono il sole, neve sui 15-20 cm.

Per il rientro, che inizialmente pensavo di fare per la stessa via della salita, studiandomi la mappa decido di percorrere la strada forestale innevata che arriva da NordEst (dall’albergo Capriolo, che è a metà val di Tovel): tanto poi scesi alcuni tornanti c'è quell'ottimo bypass che mi riporta al punto (03).

Questa decisione anche per evitare alcuni punti ghiacciati affrontati senza grossi problemi in salita, più insidiosi in caso di discesa

Oltrepasso il bivio per Pian della Nana (05), la strada scende con pendenza debole nel bosco: tengo il conto dei tornanti per essere sicuro di non perdere il bypass che mi riporterà sopra il lago. Ci sono impronte di scarponi e di battistrada, per il resto nessun segno di presenza. Un unico scorcio del lago, un passaggio un po' franoso (vedi sotto) oltre ad un canalone/fronte di slavina che ad occhio non sia episodico.


Nel malaugurato caso che non lo trovassi, il bypass su cui ormai ripongo molte speranze, le alternative scarseggiano: o scendo tagliando a caso nel bosco (mmm, orsi e possibili salti di rocce) o mi sciroppo tutta la strada fino al Capriolo per poi risalire lungo lo stradone rimontando 400 metri di dislivello: nessuna delle due mi sembra minimamente auspicabile.

Per fortuna eccola, la stradina! (06) Difesa da una stanga che qualcuno ha rovinato. Senza segnaletiche, un po' erosa, e colla vegetazione in forte ricrescita: si vede che non è percorsa da mezzi a motore. Nella neve non c’è nemmeno segno di passaggi umani, del resto.

Ecco una curva in discesa e….

Oh noooooooooooooo, stradina franata, parete verticale!


Non mi fido a provare ugualmente a passare, sono sul bordo friabile della roccia e c'è un bel salto.
Magari vent'anni fa ci avrei provato, ma ora tengo famiglia, sono mooolto più cauto.

Purtroppo però ciò fa si che ora debba ritornare alla stanga e percorrere tutta la strada forestale fino al fondovalle, sperando di trovare un sentierino che tagli giù prima. Prendo ben anche in considerazione di risalire fino alla Tuena, ma avrei da ripercorrere il sentiero coi passaggi ghiacciati.

Scelta numero uno, allora, che palle. Discesa monotona, lunga eterna fino al ristorante Capriolo (07), e risalita di 400 metri di dislivello fino alla macchina.

Per evitare il traffico veicolare provo a percorrere il sentiero delle Glare (è il sentiero che avevo pianificato di fare se la galleria fosse stata aperta) che costeggia l'asfalto e merita, ma non nella mia forma fisica: troppi saliscendi e io ormai oggi inizio ad avere diversi km sul groppone.

Finalmente, deluso e stanco, eccomi al parcheggio del lago (08).


Profilo altimetrico


Proiettando la traccia .gpx (tenete conto che è sempre piuttosto imprecisa!) su Google Earth, questo calcola un dislivello totale sui 1600 metri, fa salite e discese anche minimali


Mappa "riadattata" Open Street Map




Movimento alternativo


  MTB non direi sul SAT309 (e siamo nel Parco)
Su e giù dalla malga al lago è un conto
Quote bassine
Nooo
Se volete che poi dormano per 24h di fila...


Galleria foto


Download

traccia .gpx un minimo sistemata


Giudizio

:-|

Niente da fare, stavolta ho toppato alla grande.

Note

NB: io parlo e parlo, che volevo fare la galleria di Terres, ma anche fosse stata aperta non avevo (non sapendo che servisse) il caschetto



 Turrion (sopra malga Flavona)






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