rifugio forestale Pociace

Partenza: Soraga loc. Molin (sinistra Avisio), presso il CRM 1220 mt slm
Arrivo: giro ad anello: baita forestale Pociace 1710 mt


Qualcuno magari penserà: vai in val di Fassa, e con tutte le possibilità escursionistiche, proprio questo giretto ti "inventi"?


Siamo ai primi di aprile, e sono reduce da un inverno che mi ha azzerato la forma fisica.


Scelgo questa escursione nei boschi sopra Soraga, di fronte alla Roda de Vael, per l'esposizione (SO), la bassa quota ed il dislivello contenuto.
Inoltre è modulare: sul momento posso scegliere se salire per sentiero o per la forestale, posso allungare o tagliare. Sono pure da solo, stavolta.



La strada parte dal fondovalle dietro l'Hotel La Molinella (01), dove però non trovo parcheggi: poco male, poco più a monte c'è un comodo spiazzo.


Segnaletica solo inizialmente scassata; senza grossi problemi arrivo al bypass (02) che mi trasla da una forestale a quella soprastante.


Una lunga salita: ignoro volutamente un tris di bivi (al Pian della Veretta; al Prà de Beloun e al Pian dei Pantofoi) perché la strada mi addolcisce la fatica. A un certo punto spunta uno scolorito segnavia SAT616.


Arrivato al tornante a quota 1600 (03), punto più meridionale dell'escursione, avrei la tentazione di deviare per vedere il Bait del vent (precedentemente adocchiato su una mappa...semplice curiosità): ma ripunto verso Nord, evito un altro imbocco di sentiero e con pendenza davvero piacevole copro l'ultimo centinaio di metri di dislivello (o poco più...a un certo punto prima del Bait comincio a scendere).

 

Sbuco nella piccola radura/poggio, alle spalle della costruzione (04) e in fronte alla quinta di cime dolomitiche.


Caminetto open air per farsi le grigliate, tabernacolo colla Madonna, foto coi nomi delle cime, panche a manetta e acqua di fonte nelle vicinanze. Niente male dai.



Il bivacco sempre aperto è interrato e mooolto minimal: tavolo e sedie, e bon. Una stufa senza camino e un armadietto, basta.
(E' pur vero che in un attimo scendi a valle, non siamo esattamente in mezzo al Tibet)

Affaccio sulla Roda e su Vigo/Vich



Rientro dal lato Nord, seguendo la segnaletica del "Troi de Ladins" (05) e trovando subito un bivio (06: SAT630 vs Troi): la politica di oggi è di non strafare, quindi a destra per un bel sentierino pianeggiante che – superata l'ennesima frana/valanga – mi riporta su strada bianca.


Sempre giù, aiutato da cartina stampata e dalle Trekkart su smartphone; ignoro un altro paio di deviazioni (entrambe per Pian de Festil) prendendo invece poi quella successiva (07, per Sèn Jan) che mi porta sulla ciclabile lungo Avisio in loc. Pont de Lejia (08, 1290mt).


Da qui il rientro è su asfalto fino al CRM/parcheggio (09).



Profilo altimetrico


Ovviamente ricostruito, viste le consuete disavventure topografiche.



Stagionalità






Senza neve, ok.
Con neve: boh, dipende da quei 3 canaloni di valanga.................


Mappa "riadattata" Open Street Map


Movimento alternativo


  MTB: si
Boci: si



Galleria foto

Download

GPS alla frutta, sto pazzo. Di solito mi sballa o le batterie mi piantano in asso sul più bello.
Stavolta, lenta agonia delle stesse, e registrazione della traccia a macchia di leopardo…giusto per capire di esser ancora sul giusto.


Giudizio

:-)


Note


Aprile in val di Fassa, tempo sospeso fra le due stagioni turistiche: splendido per me. Una persona incontrata alla baita e poche altre in ciclabile. A misura d'uomo.


Record personali di scoiattoli avvistati: cinque (ovviamente non tutti insieme!)

"Troi de Ladins": carino il logo sui segnavia, ma mi aspettavo qualcosa di più. Che so, qualche bacheca, tò.

Vecchie valanghe, o frane? Sempre impressionanti


 Percorsi fitness nel bosco. Fa un po' anni '80





 L'aquila di Christomannos


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