Salita Zivignago - Falesina


Partenza: Zivignago, quota 510
Arrivo: Falesina, metri 940

Questa è Falesina in una foto scattata all'incirca nel 1985 (Canezza sullo sfondo)

Questa è Vignola,  stesso periodo

Se salite ora, a distanza di trent'anni, vi farà un certo effetto




Il vento fa il suo giro - I

Prima puntata, chiamiamola così, alla ricerca del tempo che s'è fermato.


Salita tutta su strada asfaltata e aperta al traffico (scarso, per fortuna): mi sembrava grossa chiamarlo trekking. Tutto nasce per caso, per nulla pianificato (sarebbe stato meglio) da un'idea (o meglio da un paio).
Su internet avevo letto distrattamente del "giro del Salesà", e un'altra volta avevo visto dei tizi che pubblicavano i rispettivi tempi di salita lungo la via Zivignago-Falesina (a piedi? In bici? Il migliore ci ha impiegato solo 18 minuti, e a piedi credo...!).

Fatto. Sta. Che. Siamo a Zivignago. Dove imbocca la strada che passa dietro il Castello (01).
E se andassimo su per la montagna? Sembra tutta esposta a sud, e panoramica.

Via Spiazzi (02) e via alla Cargadora (03, inizia la segnaletica SAT), si passa l'ultima casa del paese (dovè è stata uccisa la povera Carmela Morlino, riposi in pace), eccoci al bivio (04): asfalto o sentiero selciato?
Nel dubbio: vai su strada, e bon.

Un paio di curve più su, dove la strada spiana, ecco Maso Sedelle (05, quota 640): qui potremmo tornare sul sentiero SAT313. Noi, ignoranti, si resta su strada. Magari scendiamo dall'altra, si vedrà.

Su e su, e su. L'asfalto è monotono, panorama pochino, nascosto dalla vegetazione di faggi e abeti.
Stradine bivi e scorciatoie ce ne sarebbero diverse, ma chi le conosce? Restiam sulla strada. E' tranquilla, ho ancora da incrociar un'automobile.

Ecco un bivio più sostanzioso, al "Capitel del Carincio" (06) *. Ma indicazioni non ne vedo, restiamo ancorati al rassicurante asfalto? Vabò
Inizia anche ad esserci qualche seconda casa, qualche apertura, finalmente c'è panorama

Altro bivio (07): avanti per Falesina! Dalla strada si intravede una chiesetta (e la si vede anche da Pergine) che mi incuriosirebbe, ma è nell'altra direzione.

In breve eccoci al paese (?) di Falesina (08).
Poche case, e dall'aria poco abitata. Panoramico, certo. Ma vien da chiedersi cosa abbia spinto l'uomo a stabilirsi qua (la zona, campi compresi, è isolata e pure un po' orientata  a Nord). Cercheremo di informarci.



Siccome c'è un cane libero che ci sta puntando, rompo le scatole per allontanarci elegantemente...torniamo all'ultimo bivio, e su verso Doss-Pizcheri.
Eccola la chiesetta (09). Caratteristica. Vista ne avrebbe, se non fosse per tre alberi...

Nonostante i buoni propositi, anche a scendere niente sentierini o scorciatoie, torniamo al parcheggio di Zivignago (10) sul duro asfalto :-(




Profilo altimetrico
 ...coming soon... 
(non avevo voglia di scaricare la traccia in questi giorni)


Stagionalità




Mappa "riadattata" Open Street Map



Movimento alternativo



  si, tutto asfalto, tratti belli ripidi
Tutto asfalto, ma che erta!
Bah, smarronamento assicurato


Galleria foto


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Giudizio


:-) 

però se la pianificavamo era meglio (diverse le scorciatoie…non conoscendole, tutte ignorate…)


Note

* Come so che è il "Capitel del Carincio"? Un abitante di Falesina che cercò fortuna in Carinzia ai primi del '900. Mi son documentato...a posteriori (se prendevo quel salesà, arrivavo dritto alla chiesetta).

A me, l'idea di come potessero vivere i nonni dei nostri nonni, mi incuriosisce sempre molto. Come poteva essere la vita a Maso Sedelle? E a Falesina? Chi scelse di viverci? C'erano miniere? Erano mocheni (le case sembrano disposte a masi)? Ci sono segni, nel bosco, di vita passata (sentieri selciati, castagni ormai soffocati dalle altre piante, muretti a secco ancora solidi) che la natura pian piano cerca di coprire...

Salesà = selciato




Castagni plurisecolari "mangiati" dal resto del bosco...anche questo è un segno dello spopolamento della montagna (= il castagno ha bisogno di luce per dare frutti, per cui l'uomo una volta aveva cura di tenergli le altre piante ben lontane)


Colpo d'occhio da Pergine (foto non risalente all'escursione qui riassunta)




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