val di Fregio


Partenza: parcheggio ponte Salton 1067 metri
Arrivo: eh, arrivo......l'idea era di arrivare a malga d'Ezze ma freddo neve GPS e soprattutto disorganizzazione hanno sminchiato tutto (se mi passate questo termine più siculo che trentino)





Al ponte Salton (01, sulla strada verso il passo Manghen) posteggio, incamminandomi lungo la pista forestale - sentiero SAT315 (02).
Prima info: non essendo preparato adeguatamente, scopro che per salire alla malga d'Ezze (la meta) la Sat stima 3h30'...senza contare che c'è neve e non è battuta.


Ci sono tutti i presupposti per considerare questa uscita...già mezza fallita. *


Senza fatica, ignorato il bivio che sale a monte (03 con edicola), arrivo all'ex malga Pozza (bel bivacco forestale, chiuso a chiave, quota 1195).

La supero (04) prendendo il sentiero vero e proprio (scoprirò poi, osservando la cartina**, che proseguire lungo la strada o prendere il sentiero mi avrebbero portato più su nella valle, all'intersezione col SAT381 presso malga Serra)

Il sentiero non è battuto ma è comunque intuitivo, risale il corso del torrente; cambiando in sponda orografica sinistra sbuco in una lunga serie di stretti prati innevati (05: "Prà de la Pertega").

La valletta non è granchè aperta ed i fianchi della montagna salgono subito decisi. Inoltre tutti gli edifici sono praticamente ruderi e c'è un'unica traccia di scialpinista.
Ma la ciliegina sulla torta sono le valangone scese fin sul sentiero. E il GPS, che prende gran cantonate.

Ma comunque.



Finchè mi sento (relativamente) sicuro e c'è il sole, continuo a salire: la serie di baite abbandonate (06) o quasi (07: malga Fregio, quota 1530) continua.

Ad un certo punto, dove la valle stringe fino a toccare l'altra sponda orografica (08), ne ho talmente pieni i marrones che decido di "cambiare sponda" con un guado avventuroso (09...e dire che poco più a valle avevo ignorato un bel ponticello): ciò perché ho avvistato un edificio che potrebbe darmi qualche riferimento.


Il tempo - e la fatica - di guadare un torrente ghiacciato e giungere a questo edificio, ed ecco che il cambio di prospettiva mi fa capire che ho sbagliato a cambiare...vedo una malga sul lato appena lasciato (10: è malga Serra quota 1627; abbandonata)

Sempre un po' spallonato, decido di rientrare per strada forestale (11) che mi riporta al bivacco (12) e al parcheggio.



Profilo altimetrico

Stavolta non c'è...visto che la traccia gps è schizzata

Valangona


Mappa "rielaborata" Open Street Map



Movimento alternativo




Le usavo, si si




Download

Stavolta la traccia .gpx è come l'umore del suo "padrone" quel giorno lì: una serie di alti e bassi schizofrenici. Io la pubblico ma non fateci affidamento


Giudizio


Trekking da provare in estate...ma anche no, nel senso che la zona non è che m'abbia proprio proprio affascinato...

:-(


Note


* non è che considero un fallimento non esser riuscito a raggiungere la malga d'Ezze...però mi scoccia di non aver pianificato meglio l'uscita. Poi, ovvio, le condizioni di neve/valanghe/sentieri eccetera, son tutte incognite da valutare sul campo
** ero partito spavaldo, forte del mio GPS...la cartina l'ho "studiata" quando ormai ero tornato a  casa!

Se guardate una cartina ben fatta, avrete un'idea di come in un pendio-pascolo così lungo e stretto e avaro ci fossero: malga "Prà de la Rondola", malga "La Pertica", malga "Fregio" e malga "Serra" (elencate in ordine di salita, da valle a monte)








> Tanto per darvi un'idea della temperatura della giornata >


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