Croz dele Ore > bivacco Bailoni


Partenza: parcheggio sopra Vigolo Vattaro
Arrivo: giro ad anello: Prà Picol 1430, Prà Grant (o Grando) 1590, bivacco Bailoni 1623

Dal parcheggio, per un inizio più soft evitiamo di imboccare subito il Sat440, preferendo la più dolce strada forestale (01).
Teniamo la destra al primo bivio (a sx si sale al rifugio Maranza), superiamo una pittoresca area picnic (02) e ci raccordiamo col sentiero, imboccandolo (03).

Il SAT440 sale ripido lungo la dorsale che porta al Croz dele Ore, affacciata a sud sulla piana di Vigolo, offrendoci scorci panoramici e soprattutto attraversando interessanti opere belliche della "Festung Trient": trincee, casematte, osservatori, grotte...

Continuando a salire, evitiamo un bivio a destra (04, cartello "sentiero chiuso per caduta massi"...sulla via del ritorno vedremo il perché) e successivamente costeggiamo un'opera in caverna (su alcune mappe segnata come "Forte in caverna").

I passaggi su sentiero nella vegetazione si alternano con quelli più tecnici ed esposti, tanto che più sopra, troviamo due tratti attrezzati con cordino (05, la foto mi rendo conto che non riesca ad essere abbastanza rappresentativa...)
Usciamo dalla vegetazione sulla dorsale (06): ora abbiamo chiaro sopra di noi il percorso mancante alla cima. Rientrando nella pineta al Prà Picol (07 - 08, quota 1430) troviamo il bivio col SAT438 che prenderemo al rientro.
Nuovamente fuori dalla vegetazione: abbandoniamo la dorsale del Croz per un lungo traverso nella parete sud della Marzola (09, un po' esposto pur se non strapiombante, prestare attenzione)
Il traverso finisce presso una roccia con raccolta acqua: rientra nel rado lariceto del Prà Grant (10)...da lì al bel bivacco Bailoni sono 5 minuti (11).
Panorama scarsetto: problema facilmente risolvibile salendo di una decina di metri o, meglio ancora, raggiungendo con breve sforzo residuo la cima sud della Marzola.

Rientro: come anticipato, ridiscesi al Prà Picol (07, quota 1430) prendiamo il SAT438 che scende più tranquillo al riparo della vegetazione e privo di salti di roccia (12).
Tornati sulla strada forestale (13), cerchaimo di seguire le segnaletiche dedicata alla mtb: un paio di bivi non vanno sottovalutati (14).
Proseguendo, ritroviamo sulla strada il punto da cui ci eravamo staccati in favore del sentiero: ora si, che per scendere più velocemente preferiamo quest'ultimo (15, vedi mappa OSM)



Profilo altimetrico



Stagionalità

Occhio ai mesi con neve e a quelli troppo caldi


Mappa "rielaborata" Open Street Map



Movimento alternativo



  No






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Giudizio

:-)

Itinerario intrapreso senza grosse aspettative, che ci ha stupito.


Note

Sono stato felice della scelta (casuale) di salire per il sentiero SAT440 e scendere per il meno accidentato SAT438: preferisco sempre discese escursionistiche.

Il bivacco Bailoni, pur gettonatissimo, è sempre ben tenuto. Possibilità di pernotto su soppalchino.

"Sentiero chiuso per caduta massi"? Eccome! Rientrando per strada forestale, questa lambisce la base di un'enorme frana: noi si era passati nella boscaglia soprastante.







 












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