Ronchi > capanna Sinel > rifugio Fraccaroli


Partenza: Ronchi di Ala, posteggio presso Maso Michei/Sorgente Motori, circa 830 metri
Arrivo: rif. Fraccaroli 2230 mt
Difficoltà: E. Non ci sono tratti tecnici; valutare con attenzione dislivello e sviluppo kilometrico.




Lasciamo l'auto nei pressi di maso Michei (azienda vitivinicola) dove finisce l'asfalto: con l'auto è possibile transitare fino alla "sorgente Motori" quota 865 (4-5 posti auto, foto 01) o fino al caratteristico gruppetto di case degli Schincheri (punto di partenza più decentrato).

Troviamo da subito le tabelle per il sentiero SAT108 che percorre una strada bianca soprastante maso Eccheli (02): i tempi previsti dalla SAT per salire alla Capanna Sinel sono di 3h 50'. Un'ora in più per arrivare al Fraccaroli.

La strada costeggia una faggeta recentemente ripulita, giunge ad una colonna (03, teleferica della cava?) e qui si restringe: ancora qualche centinaio di metri e arriviamo in località "Sbarra", quota 1000 (04). Qui proseguirebbe la strada che porta alla cava, ma è inagibile causa una grossa frana 0n__; al suo posto un crocevia di sentieri. Noi pieghiamo a sinistra (direzione N) iniziando a salire la solitaria valletta del Penez (05).


Loc. "Sbarra", con frana
A quota 1430 troviamo il bivio (06) per la diroccata malga Penez; una bacheca ricorda chi la gestiva e curava. L'abbandono della montagna mi dà sempre da riflettere (oddio, ad onor del vero, la malga non è che sia ubicata in un posto granchè bucolico, è in un punto stretto della valletta, ma va certamente dato onore a chi col suo lavoro la manteneva attiva)
Troviamo poi un edificio spartano ma curato, "la Vasca" (07), edificato da alcuni volenterosi (e abbellito esternamente da un paio di bei manufatti...mentre internamente ci sono gli onnipresenti graffiti...)
Saliamo ancora, iniziando ad intravedere a valle malga Brusà e le Case Schincheri e sull'ex cava; la vegetazione si arricchisce di conifere (08), regalandoci colori autunnali stupendi.

Giungiamo ad un bivio in loc. Casarino 1667 (collegamento con malga val di Gatto, sentiero SAT114/B) e ad un successivo bivio: restiamo sempre sul SAT108.

Il percorso, ora in quota, è sempre riparato dai mughi e mai esposto (09 - 10), c'è un unico passaggio attrezzato, ma come vedete (in foto 11) è tranquillissimo.


Sbuchiamo finalmente al Prà del Sinel; un primo edificio sbuca fra la bassa vegetazione di mughi (12) ed è chiuso; appena dietro di esso (14), un piccolo bivacco ben tenuto (13) (sei posti letto), un forno per la pizza :-) e una lussuosissima rosa delle cime (15). In effetti non dev'esser male salire con gli amici e farsi la pizza a duemila metri.
Lo sguardo spazia a 360° su Col Santo e Vallarsa (nel dettaglio la diga di Speccheri), Pasubio (nel dettaglio il rifugio Papa), altipiano della Lessinia, monte Baldo (nel dettaglio il rifugio Chiesa sull'Altissimo), e - se non sbaglio grossolanamente - l'altipiano di Asiago.

Da qui è intuitivo il proseguimento del sentiero, un intaglio spruzzato dalla neve precoce di questo autunno 2013 (16); inizio ad incontrare qualche escursionista che sale dal Veneto.

Giunti ad un intaglio, un malconcio cartello SAT richiama una deviazione...ma per dove (17)? Tutte le altre impronte nella neve passano nello stretto passaggio (parzialmente franato) fra le due rocce.
Facciamo lo stesso anche noi, ed eccoci sbucare in un ampio anfiteatro brullo (18), in vista del rifugio Fraccaroli.
In breve (il dislivello ora è davvero ridotto) raggiungiamo questa costruzione, la cui architettura assomiglia più ad una casa al mare che ad un rifugio dolomitico. Nei colori assomiglia un po' al Potala, ma non vorrei dire un'eresia.
Bivacco invernale, terrazza, possibilità di salire alla vicinissima cima Carega, bel viavai di gente salita dal rifugio Revolto quota 1430 (19).


Dominiamo la riserva (foresta demaniale) di Campobrun alla cui testata è posto il rifugio Scalorbi; avendo tempo (e con giornate estive) potremmo scendere e rientrare dal passo Pertica. Dovremmo riuscire a vedere scorci di pianura veneta (la giornata ottobrina è tersa), ma niente da fare.

Rientro per la stessa via dell'andata (ripassando quindi per l'intaglio "mancata deviazione", 20, per Capanna Sinel, 21, e per maso Eccheli, 22) .



Profilo altimetrico

Mannaggia, ho scaricato sul pc la traccia registrata dal gps ...e subito dopo l'ho sovrascritta con una traccia che non centrava nulla :-(

Dislivello che supera i 1500 metri di salita.

Per chi comunque volesse farsi un'idea più precisa, ho creato (appoggiandomi alle OSM) una traccia "a tavolino" sinel_fittizia.gpx; chi vuole può proiettarla su Google Earth e vedrà anche le quote







Stagionalità


Mah, direi che in caso di neve alcune parti dell'itinerario passano in zone piuttosto esposte (valanghe, caduta sassi, ghiaccio).
Ad ogni modo, potete informarvi in internet da chi conosce bene la zona:


Mappa "rielaborata" Open Street Map





Giudizio

:-)
Decisamente positivo!


Note

Purtroppo, nonostante la valletta di Penez sia pochissimo frequentata, nessun avvistamento di selvatici (grolle a parte)


Link

Segheria al Gufo di Maso Michei(foto raccolte da entrambe le escursioni fatte in zona)







 Altipiano dei monti Lessini:dolci ondulazioni lo fanno assomigliare alle colline senesi...peccato che ci sia lo strapiombo :-)





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