Arrivo: Cimon del Tres, 2292 metri
Difficoltà: E (qualcosa di più forse, più che altro per l'orientamento e alcuni passaggi non tanto tecnici, quanto verticali).
Premessa: questa escursione è indescrivibile, semplicemente perché non lo è...è una zingarata, è un girovagare fra i boschi cercando antichi sentieri e alberi e tracce e animali.
La zona non è pienamente mappata da OSM; non pubblico la traccia GPS perché è super-arzigogolata. Eventualmente, per un giro in zona più ordinato, vi rimando alla descrizione della salita al monte Brustolon (buffo nome, fra l'altro).
Entriamo nella foresta demaniale di Cadino, quindi: lasciata l'auto PRIMA della stanga sul ponticello che porta alla stazione demaniale (durante la giornata è alzata, ma poi viene chiusa), prendiamo dapprima la rete di strade forestali ad uso delle utilizzazioni boschive (la Val Cadino è celebre per la produzione di legname)(e per le inondazioni, ma questa è un'altra storia).
Ad intervalli più o meno casuali, direi istintivi, abbreviamo per vecchi sentieri di boscaioli, per canaloni, per punti di passaggio della fauna.
Prossimi alla cima, il bosco riporta le ferite di incendi e fulmini.
Nei confini della riserva demaniale non è permessa l'attività venatoria; vediamo numerosi camosci e qualche capriolo; minor fortuna (anzi, zero) con i tetraonidi, di cui troviamo solo rare tracce (principalmente fatte).
Ad ogni modo, sono molti gli appassionati di fotografia naturalistica che si spingono fin quassù ad orari impegnativi (la fauna è più facilmente avvistabile nelle ore dell'alba e del tramonto)
NB: per un refuso, le foto riportano la scritta "Trekking Corno di Tres" e non Cimon del Tres. Sorry.
Stagionalità
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Io ci sono stato in tarda primavera, ormai la neve era sciolta, direi che nel dubbio è più sicuro così.
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In zona c'è una fitta rete di strade forestali e di sentieri (non SAT)...gran parte ancora da mappare
| Giudizio :-) Una scarpinata. Ma amo le scarpinate. |
