Vetriolo - Erterle

Partenza: strada dei Baiti, Vetriolo.
Arrivo: giro ad anello
Dislivello: suppergiù 500 metri con vari saliscendi
Difficoltà: E





Questo percorso è sperimentale e non mi sento di consigliarvelo: in zona esistono alternative più remunerative, più percorribili, più panoramiche.
Ad ogni modo, lo descrivo brevemente, ricordando che l’orientamento, con poca neve sul fondo, mi è sembrato talvolta problematico.

Superati gli alberghi (praticamente tutti chiusi) di Vetriolo, proseguiamo lungo la strada dei Baiti in direzione dell’Agritur Rincher (indicazioni). I Baiti in realtà sono vere e proprie seconde case, alcune caratteristiche (01), altre di più basso appeal architettonico, in un'area già delicata (03). Lasciata l’auto lungo la strada asfaltata presso Buon Ritiro, a piedi proseguiamo in lieve discesa giungendo, su un tornate, alla strada forestale con indicazioni per Erterle (04).
Prendiamo a sinistra d un successivo bivio, comunque segnalato (05) arrivando velocemente alla ristrutturata malga Broi (foto 06, struttura ad utilizzo associativo, chiesetta).
Proseguendo lungo la forestale scendiamo ai prati di Erterli (foto 07, purtroppo zona già in ombra); pieghiamo subito a sud seguendo un cartello dell’ippovia del Lagorai. Una breve erta nel bosco e poi, curvando a ovest, una pista più ampia (08) che ci porta in una breve radura, da cui dipartono 3 segmenti...con zero segnaletica.
In foto 09: ignoriamo la prima a sinistra che scende nel bosco; con svariati dubbi decidiamo di non seguire le tracce di chi ci aveva preceduto ("X" rossa nella foto), per imboccare la pista centrale.
Scopriamo poi che la strada scelta presenta qualche rischio (attenzione! Zona mineraria, vedi foto 10) e, a posteriori guardando cartine e foto aeree, che entrambe le due opzioni ci avrebbero portato sulla strada di malga Masi.
Dove effettivamente sbuchiamo poco dopo (11), iniziando la discesa (non ci spingiamo quindi fino a malga Masi, da lì avremmo potuto salire alla sella della Bassa e in Panarotta/Fravort. E' comunque descritta in un'altra ciaspolata in questo blog)
All’acquedotto di captazione della sorgente termale, prendiamo un’anonima strada forestale (12 -13) che finisce in una radura ad uso capanno di caccia. C'è comunque un antico sentierino che velocemente ci ricollega ad un'ulteriore strada (14), e questa ci permette di rientrare sull’asfalto (15)





Profilo altimetrico


Dislivello che non supera i 500 metri, percorso su strada forestale in faggeta che non presenta grosse difficoltà fisiche.


Stagionalità


Passeggiata adatta a qualsiasi situazione, noi l’abbiamo percorsa col fondo di neve ghiacciata che probabilmente è la condizione più scomoda...



Mappa dinamica Open Street Map



Movimento alternativo




  L'itinerario è percorribile in bicicletta; si svolge su strada o pista sempre ben larghe. Un unico tratto di sentiero stretto, coincidente con l’ippovia.
Percorso intrapreso nel mese di gennaio, con neve ghiacciata, adatto quindi alle ciaspole. La quota bassa non garantisce il perdurare di un decente innevamento; si valuti che la prima parte del percorso si svolge su strada asfaltata che in inverno abbiamo trovato pulita dai mezzi spazzaneve (foto 02).
Non adatto







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Traccia erterle.gpx



Giudizio

:-|

Il percorso descritto è alternativo ai tracciati in zona molto più battuti: a mio parere presenta problemi di orientamento specie col terreno coperto di neve.
Attenzione anche alle buche minerarie, non segnalate.
"Voto" basso anche perché la neve era una lastra di ghiaccio insidiosa.
E panorama, zero: l'unico punto favorevole era "transennato" (foto sotto).




Nota

Curiosa la toponomastica del luogo, testimonianza del profondo rapporto storico fra l'uomo e questa montagna: numerose strutture portano ancora il nome di malga pur senza esser da tempo dedicate all'attività (malga delle Rose, malga Alba, malga Presa...le stesse malghe Broi e Masi)




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