Da Margone al Gazza (invernale)











Partenza: Margone, parcheggio presso la stradina che porta al cimitero o poco sotto fra le case, quota 935 metri.
Arrivo: giro ad anello: malga di Gazza quota 1545, croce  di Ranzo 1835
Dislivello: 700 metri
Difficoltà: E






Entriamo nel piccolo e pittoresco paesino di Margone, dove il silenzio è un bene prezioso (la scritta appare perfino sul cartello all’ingresso del paese). Frazioncina di Vezzano, è posto su un balcone naturale che affaccia a strapiombo sulla valla dei laghi, consentendo la vista fino al lago di Garda.
La via per arrivarci in macchina già da sola è un'esperienza: è una strada senza uscita, scavata nella roccia, che collega Margone e Ranzo al fondovalle, coltivato a viti e olivi.
Il soprastante Gazza, o monte di Ranzo, è un "panettone" che chiude a sud la dorsale della Paganella (Paganella – Canfedin – Gazza): come vedrete anche in foto, costituisce in inverno una delle escursioni più sicure dalla caduta di valanghe.


Lasciamo l’auto lungo la strada che porta al piccolo cimitero. Altri posti si trovano nelle viuzze mentre un parcheggio per 2-3 auto è presente anche dopo il cimitero (da valutare però in inverno; io consiglio di posteggiare all’inizio del paese, prendere per la chiesetta (foto 01) e attraversarlo a piedi, per godersi con calma l’atmosfera, il silenzio, i murales).


In questa versione invernale dell’escursione, alla chiesetta giriamo a destra uscendo dal gruppetto di case e superando il cimitero (foto 02). La strada, sempre asfaltata fino alla malga, taglia in due i campi, non coltivati (03) ed inizia a salire con qualche tornante.


In breve intersechiamo il sentiero SAT che arriva da maso Rualt ed il sentiero di Sant'Antonino (04) che sale anch’esso alla cima: in inverno consiglio di restare sulla strada, per evitare fatiche inutili.

Saliamo in mezzo a faggeta mista, intuendo gli spunti panoramici e in modo un po' monotono: fra l’altro, estate o inverno che sia, la strada è parecchio gettonata da auto, quad o motoslitte degli autorizzati (05).







L’innevamento è scarso, vuoi per le nevicate finora poco abbondanti, vuoi per la bassa quota ed il clima influenzato del Garda e dal suo vento, l'Ora. Ma troverete anche foto in cui la neve è abbondante (ho attinto da escursioni di annate diverse).
In foto 06, gli ultimi tratti di copertura boschiva coincidono con la fine dell’asfalto: sbuchiamo in campo estremamente aperto (07) e finalmente iniziamo ad ammirare un paesaggio superbo. Senza grossi problemi di orientamento puntiamo a Nord raggiungendo velocemente la malga (08, tutt'altro che bucolica...).  Proseguendo con pendenza veramente ridotta (09), teniamo una grossa cisterna alla nostra sinistra (foto 10: la cito perché diversi libri di itinerari escursionistici ne fanno menzione).
Iniziamo a sentirci al cospetto del Brenta. Neve o no, le tracce (a piedi e di motoslitta) non mancano, basta seguire quelle (11 - 12 - 13) ed eventualmente orientarsi con una torretta da cacciatori per piegare (14 - 15)  verso la croce di Ranzo (16).





Va fatta attenzione solo se si volesse fotografare il lago di Molveno: occorre deviare dal tracciato ed affacciarsi dal pianoro, avendo cura di non farlo troppo...
Arrivati alla croce, gran vista sulla conca di Trento, sul Bondone, sulla val di Non e sui monti che racchiudono l'Alta Valsugana.
Rientriamo seguendo le tracce della motoslitta lungo il prato sommitale, che ci regala un’ulteriore colpo d’occhio d’infilata sulla valle dei Laghi e sul Garda (17) oltre che sul Bleggio (18). L’orientamento è intuitivo, in questo settore non ci sono rischiose zone strapiombanti.
Tornati alla malga si continua la discesa lungo la strada asfaltata, salvo una deviazione finale sopra i prati di Margone (foto 04, sentiero con cartelli scritti a mano 19 - 20 - 21). Giungiamo nel gruppetto di case in prossimità della chiesetta (22)








Profilo altimetrico


Percorso su strada forestale in faggeta che non presenta grosse difficoltà; il tratto sulla sommità è una semplice passeggiata.





La Val di Non dalla Croce di Ranzo


























Campanili. Rifugio Tosa - Pedrotti


















Stagionalità


Itinerario perfetto in qualsiasi stagione. In inverno/primavera tener conto che la neve può sparire precocemente (quote relativamente basse, clima mite, pendio ben esposto al sole).



Mappa Open Street Map "riadattata"






Movimento alternativo

Bè, certo, scialpinabile, ma è decisamente più vocata all'uso delle ciaspole, viste le pendenze...









Bici e ciaspole, sbucati sui prati del Gazza














Il lago di Molveno















Il Bleggio















Link

Il pittoresco Margone in alcune foto.


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Giudizio

:-)

Giro molto molto piacevole. 



Panorami














Giochino....conta i camosci
(se il browser non vi apre la foto a grandezza naturale, provate ad aprirla con tasto destro del mouse > apri in nuova scheda)



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