Strada degli Eroi (Pasubio)


Partenza: passo Pian delle Fugazze, metri 1160.
Arrivo: giro ad anello: galleria D’Havet (senza entrarci) 1780 metri; ex rifugio militare (ruderi); cima Palon a quota 2232; Denti italiano/austriaco; chiesetta di S. Maria; rifugio generale Papa 1929; rientro per la strada degli Eroi.
Dislivello: sui 1000 metri con qualche saliscendi
Difficoltà: EE (come da tabelle SAT)








Da uno spiazzo al Pian delle Fugazze (01) saliamo una scalinata che ci raccorda con la strada forestale. Il sentiero – SAT 179 – vi si interseca la strada in terra battuta “degli Eroi” tagliando i tornanti. Passaggio sotto l’ex malga Val di Fieno (foto 02) e arrivo allo spiazzo antistante galleria D’Havet (foto 07). Qui finisce la monotonia della pur bella faggeta sottostante, che offriva comunque scorci sul gruppo del Carega (03), sulla verticale parete del Soglio dell’Incudine (04 e 06), sul paesaggio peculiare dei monti della Vallarsa (foto 0509 - 10).
Non attraversiamo la galleria, preferendo imboccare il sentiero SAT 398 (escursionistico per esperti) che sale per le creste fino ai ruderi dell’ex rifugio militare (08 - 12).
Dopo un suggestivo passaggio in caverna (11) arriviamo in prossimità del Soglio dell’Incudine: scopriamo che l’inaccessibile parete verticale (foto 04) sul versante nord è invece comodamente raggiungibile (13).
Proseguiamo oltrepassando i resti di numerose costruzioni (14) e successivamente ai toccanti “Scaffali della memoria” (foto 16, vari cimeli visibili comprese ossa umane)
Gettando un occhio a ritroso, in foto 15 e poi in foto 17, abbiamo la vista completa del sentiero di cresta fin qui percorso (NB: se imboccaste questo sentiero, ma poi vi sembra troppo esposto, c’è la “via di fuga” 398/B, ben segnalata, che riporta sulla strada degli Eroi).
Superiamo il diroccatissimo ex rifugio militare e in breve saliamo alla (poco evidente) cima del Palon (in foto 18 l’affaccio sull’Alpe Cosmagnon). Ci si apre il vasto altopiano del Pasubio, privo di vegetazione e denso di ricordi (lapidi commemorative, gallerie, passaggi protetti, segni del conflitto) (foto 20 - 22).
Proseguiamo per l’E5-SAT105 dapprima verso il Dente Italiano (sistema di gallerie visitabile, foto 19), poi verso il Dente Austriaco (foto 21). Dovremmo proseguire verso il Roite, per poi ripiegare sempre sul 105, ma ahimè causa valutazione affrettata scegliamo di tagliare subito verso la chiesetta (23).
Peccato, vedrò di ritornarci, magari salendo dal rifugio Lancia. Sono frequenti nella zona gli avvistamenti di camosci.

Rientriamo seguendo la strada, arrivando alle spalle del rifugio Papa (foto 25) col soprastante bivacco Marzotto Sacchi (foto 24, sullo sfondo il monte Cornetto). Qui arriva anche il famoso sentiero delle 52 gallerie. Rientriamo al parcheggio percorrendo la lunga e ardita (tanto per usare un termine in voga cento anni fa…) strada degli Eroi, scavata dal Genio Militare e decisamente “aerea” (immagini 2627). Il tratto rifugio – galleria D’Havet è in territorio veneto; cent’anni fa qui correvano i confini fra due Stati.





Profilo altimetrico

Dislivello sui 1000 metri., percorso in bosco inizialmente un po’ monotono ma che si ripaga ampiamente alle quote superiori.


Stagionalità



Potenzialmente zona adatta nelle quattro stagioni, ma il percorso di cresta non lo vedo sicuro in presenza di neve o ghiaccio. Pure la strada degli Eroi personalmente mi ispira più una percorrenza estiva/autunnale...








Mappa statica Open Street Map




Movimento alternativo




  L’itinerario (percorso di cresta) non è percorribile in bicicletta. La zona comunque si presta parecchio, e MTbikers se ne vedono parecchi.



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Non precisissima, stavolta.


Giudizio

:-)

Ampiamente positivo, un luogo molto suggestivo, un pezzo della nostra storia, assolutamente da visitare.






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