Pizzo di Levico

Partenza: Passo Vezzena 1400 metri circa
Arrivo: Pizzo di Levico 1908 metri
Dislivello: 500 metri
Difficoltà: E. Il percorso si svolge su strade forestali e su sentiero SAT privo di difficoltà tecniche. Attenzione sulla cima a non esporsi.


Si parte a piedi da Passo Vezzena, incamminandosi su strada forestale che parte dietro l'albergo e che in breve tempo porta alle rovine del Forte Busa Verle, memoria sotrica austriaca risalente alla I Guerra mondiale.

L'orientamento è intuitivo, avendo sempre davanti a sé ben evidente la sommità che culmina con un altro forte austroungarico, usato come osservatorio privilegiato sulla Valsugana (ai tempi, terra di confine e probabile punto di invasione dell'esercito italiano).

Poco dopo le macerie un bivio ci dà la possibilità di continuare a destra per la strada forestale oppure di imboccare a sinistra il sentiero SAT 205, che sale tra roccette e vegetazione rada per poi ricongiungersi sotto la sommità con la strada bianca, esempio di ingegneria bellica.
Nel primo caso, il tracciato si presente più lungo, addolcendo però la pendenza della salita: attenzione a non prendere il bivio per malga Marcai, tenendosi a monte.

Giunti in vetta, troviamo il forte, costruito più di un secolo fa in modo da integrarsi con la roccia e cercare di mimetizzarsi per chi stava nel fondovalle: aveva funzioni di osservatorio grazie alla straordinaria panoramicità della posizione.
SI tratta infatti di un balcone a sbalzo sull'Alta Valsugana: Pergine e i laghi di Caldonazzo e Levico; oltre che su altri forti della cintura difensiva (es. Viote del monte Bondone, forte di Tenna) e con l’Altopiano di Asiago alle proprie spalle.

Il rientro può essere effettuato per la stessia via dell'andata o, in alternativa, scendendo in direzione EST (sentiero SAT205), per alcuni sentieri non numerati che confluiscono sulla strada che collega Passo vezzena a malga Marcai (attenzione all’orientamento, meglio preparare prima questo genere di deviazione o munirsi sul campo di mappa e/o GPS)


In zona, per la precisione a Luserna, merita sicuramente una visita il forte Belvedere-Gschwent, unica testimonianza bellica di derivazione austroungarica rimasta intatta fino ai giorni nostri (infatti gli altri forti, negli anni successivi al conflitto, vennero spogliati delle parti metalliche e depredati)


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Stagionalità


Periodo per l'escursione: per le caratteristiche, il percorso si presta ad essere intrapreso sia in estate che con condizioni di neve. Prestare estrema attenzione nella parte sommitale.


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