Sentiero etnografico del Vanoi


Partenza: Caoria 850 metri
Arrivo: giro ad anello (grossomodo)


Il Vanoi è una valle storicamente povera, che ha vissuto massicciamente lo spopolamento della montagna tipico degli anni Sessanta/Settanta. In più è poco turistica (rispetto ad altre zone, s'intende...non me ne vogliano): non ci sono piste da sci né quindi impianti; non ci sono le cime dolomitiche bensì distese di boschi. Ciò ha contribuito a preservare tutta una zona di baite caratteristiche che, opportunamente recuperate, sono di immenso interesse etnografico. È stato fatto un gran bel lavoro, anche a livello divulgativo, e la zona merita più di una visita.


Partiamo dall'abitato di Caoria (01), perché non ho mai appurato con certezza se la strada forestale che si addentra in Valsorda/Valzanca sia transitabile. D'inverno è innevata; d'estate il Parco ha un servizio di navette. Comunque, fino a Ponte Stel auto private se ne vedono.
Il primo tratto, di pura risalita, è abbastanza monotono. A quota 1100 circa troviamo il Centro Visitatori "Prà de Madego" (02, probabilmente l'edificio più grande della zona), e di lì a poco il bivio  di Ponte Stel (03, 1128 metri). A destra, la Valsorda; a sinistra, la Valzanca (in dialetto zanca = sinistra).
Noi imbocchiamo brevemente la Valsorda; presto saliamo ai "Masi di Tognola" (04), sorta di "museo nel museo". Un sentiero a monte attraversa il bosco rientrando in Valzanca (05 - 06).
Sempre su sentiero, la risaliamo (07) fino a malga Piani di Valzanca (08); proseguendo, si cambia sponda orografica (con un facile guado, foto 09, ottimamente segnalato).
Il località "Campo Bus" 1468 metri, uno snodo con tabelle SAT (10): prendiamo il sentiero SAT336 per salire alla malga Miesnota di sopra. Dopo un primo tratto in bosco, il panorama si apre (11).
Rientriamo a valle seguendo un'esile traccia che ci riporta alla strada bianca e alle grandi opere idroelettriche (12, un complesso sistema di derivazioni che connette anche il lago di Forte Buso a Paneveggio).
Continuando a discendere la Valzanca, poco prima del bivio di Ponte Stel, troviamo la "Siega", un'antica segheria recuperata (13).
Come ultima digressione, sempre seguendo la segnaletica etnografica, risaliamo brevemente il versante sopra Prà de Madego (14)...ridiscendendovi e chiudendo l'escursione a Caoria (15)


Profilo altimetrico




Mappa "riadattata" Open Street Map



Movimento alternativo




  Gran parte, ma non tutto
Gran parte, ma non tutto
Gran parte, ma non tutto



TESTO boci


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Giudizio

:-)



Note
In più punti del percorso, trovate le apposite mappe
Molto interessanti anche le strutture cilindriche delle stagioni (non so come altro potrei descriverle).
Io ho visto quella a Prà de Madego e quella dei Masi di Tognola...
...e ancor più interessanti le colonnine e gli intagli lignei dedicati alle attività di montagna





















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